Esperienze di una regista nella produzione di spot TV e Web
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Il mondo dei video sta cambiando rapidamente, in base alle esigenze del digitale e della comunicazione. Non solo i social media hanno preso sempre più spazio nel mondo dell’intrattenimento, ma anche i tradizionali film e serie TV hanno cambiato “territorio di gioco”, basti pensare alle nuove piattaforme di streaming come Netflix e Prime Video il cui ruolo è cruciale. Al giorno d’oggi, trascorriamo gran parte della nostra giornata su queste piattaforme, sia per svago e divertimento, sia per informarci e anche per lavoro.
Chiaramente cambia (e non poco) il livello di engagement tra le sopra citate platform.
Se ci fermiamo a riflettere, infatti, i social media offrono tutto quello che ci occorre per rimanere aggiornati, al passo con i tempi: chi non ha Facebook o Instagram potrebbe sentirsi fuori dal mondo, chi non utilizza Youtube si perde gran parte delle novità per quanto riguarda musica, arte, spettacolo, nuove tendenze in fatto di gaming, ma anche cucina o arredamento. Tuttavia, piattaforme come Netflix e Prime Video offrono un’esperienza diversa, dove componenti come la durata o l’audio, giocano un ruolo fondamentale in grado di coinvolgere più intimamente e profondamente il pubblico. Sui social, invece, l’attenzione è volatile, spesso frammentata, con un pericolo insidioso: lo scrolling.
L’importanza delle piattaforme di streaming
Le piattaforme di streaming utilizzano principalmente l’audio come tecnica di engagement. Un uso strategico che fa parte delle tecniche cinematografiche avanzate, permette di creare un’esperienza immersiva e coinvolgente. Ma questa non è l’unica tattica per catturare l’attenzione e mantenere la concentrazione sul prodotto video. Le tecniche cinematografiche stanno trovando, di fatto, un nuovo campo di applicazione, adattandosi ai formati brevi e immediati dei social media, ma anche a film e serie TV su Netflix.
Per chiarire ancora meglio le idee su questo aspetto, basta prendere in considerazione alcune voci di tendenza, quelle di giovani professionisti, che in fatto di tecniche di ripresa spaziano dalla produzione di film e documentari, fino alla creazione di contenuti interattivi sui social. Tutto questo è la testimonianza di come la Generazione Z sia portavoce di estrema creatività e di come anche i social come Instagram, Youtube e Tik Tok stiamo trasformando i giovani content creator in filmaker ultra professionisti, fornendo loro uno sguardo di ripresa cinematografica sensibile e profondo. Questo vuol dire che nel futuro ci sarà sempre più sovrapposizione e unicità di stili nei vari canali social e non? Probabile, ma tutto parte sempre da due domande: “chi è il target?” e “qual è l’obiettivo?”. Ma facciamo una brevissima panoramica sulle riprese in stile filmico sui social.
Tecniche di ripresa cinematografica per video social
Quando si tratta di decidere lo stile e la tipologia della ripresa per i video sui social media, ci sono generalmente due strade principali da seguire:
1. video pubblicità “che non sembrano pubblicità” e in questo caso l’uso di una ripresa video con una grana e una qualità più amatoriale può rendere il contenuto maggiormente autentico e meno “costruito” o artefatto, creando così un legame più vero e immediato con lo spettatore.
2. video pubblicitari con una qualità dell’immagine alta. Di solito questa è la scelta preferita nel caso in cui si voglia edificare anche un rapporto di fiducia solido e duraturo con lo spettatore. O anche solo sedurlo esteticamente. È il caso di quei prodotti come i cosmetici, le medicine o la moda, per i quali è preferibile utilizzare una qualità dell’immagine elevata.
Diciamo che in ogni caso tutto dipende dal prodotto che vogliamo valorizzare e da come si deve presentare.
Un altro spunto interessante è quello di declinare la creatività per ogni piattaforma in cui va il contenuto, non solo a livello di montaggio, ma anche a livello di empatia, coinvolgimento e viralità che si vuole ottenere.
Un video su Facebook non necessariamente deve funzionare su Instagram e meno che mai necessariamente su Netflix o su Prime!
L’importanza fondamentale del contesto in uno spot o in un contenuto sulle piattaforme streaming e sui social
Quando parliamo di tecniche di ripresa cinematografica è bene comprendere quale sia la differenza tra un film e uno spot pubblicitario, specialmente per quanto riguarda l’attenzione e la concentrazione. In una pellicola cinematografica lo spettatore deve essere intrattenuto per più ore, mentre un video pubblicitario (o un contenuto social) dura al massimo 30 secondi.
Per catturare l’attenzione e mantenere vivo l’appeal, nei contenuti digitali brevi è fondamentale tenere lo spettatore aggrappato il più possibile a un contesto, a uno storyboard che rinnovi continuamente l’attesa, l’hype, il senso di suspance e di immaginazione. Questo si ottiene specialmente attraverso l’uso strategico delle tecniche di ripresa e delle tecniche di regia che mantengono alta l’attenzione.
Per questo motivo è essenziale programmare ogni tappa del racconto in modo preciso, prevedendo le reazioni di chi guarda e tenendo sempre la sua concentrazione attiva e “reattiva”, nutrendo immaginazione e apparato cognitivo.
Storytelling brevi e potere delle immagini: come i video di TikTok differiscono dal film e dai documentari
Ma in fatto di tecniche di riprese video, quali sono le differenze sostanziali tra un video su TikTok e un prodotto cinematografico? Come abbiamo già detto, i tempi e il ritmo sono completamente diversi, nel primo sono rapidi e incalzanti, mentre in un film le scene sono distribuite in modo più diluito e dilazionato. Le tecniche di ripresa cinematografica vengono pertanto adattate per creare un impatto immediato.
La qualità delle immagini nei video social
E per quanto riguarda la qualità delle immagini? Sicuramente Facebook non è il grande schermo! E da un social ci si aspetta generalmente immagini meno nitide e si è ben tolleranti verso immagini più sgranate rispetto a un prodotto cinematografico. Questa che potrebbe rappresentare una criticità è in realtà il punto di forza della tecnica di ripresa social: si tratta del fattore che rende tutto, come abbiamo anticipato, più “cozy”, intimo, quasi amatoriale, amichevole, privato. Lo spettatore si rivede nel content creator e si immedesima nei suoi racconti: non percepisce la distanza e semmai lo sente come un amico, un compagno di vicissitudini, una persona a cui dire “buongiorno” la mattina e salutare con una “buonanotte” prima di andare a dormire. Questa familiarità non è altro che il fil rouge che si crea tra content creator e follower, e si basa su una relazione di amicizia e di affidabilità: tutto questo è permesso anche dal tipo di immagine di un video social, che non è mai perfetta e ineccepibile come la fotografia dei film.
Come detto, questa sorta di difetto crea confidenza, e il tutto è rinforzato dalle stories, dai widget interattivi in cui si richiede la partecipazione del follower, dai quiz, dai sondaggi, dalle video-interviste!
Concludendo
Indubbiamente siamo di fronte ad una evoluzione della tipologia dei video, cosa che va oltre allo specifico touch point. Attenzione, però… spesso le differenze tendono ad affievolirsi, fino a diventare quasi impercettibili! Stanno prendendo piede sempre di più gli artisti del web, quelli che propongono veri e propri contenuti raffinati, prestigiosi, approfittando del fatto che i social come TikTok permettono di registrare filmati addirittura fino a 6 minuti.
Così facendo, potremmo pensare, in un futuro di avere a disposizione veri e propri docufilm che da short si trasformano in long, e perdono qualità come immediatezza, sintesi e rapidità: si tratta, in fondo, di contenuti meno concisi ma più approfonditi, che si rivolgono a un pubblico variegato, quello che di giorno possibilmente fa scrolling sui social media e la sera guarda la serie preferita on demand! Parliamo quindi dello stesso spettatore, proprio quello che sta diventando sempre più esigente, evoluto, educato (nel vero senso della parola), curioso, ma anche parecchio informato e sempre più specializzato.
Che si tratti di social media o di piattaforme streaming, resta essenziale adattarsi alle diverse evoluzioni dei canali, per mantenere alto il livello di coinvolgimento del pubblico. E l’uso strategico di immagini, suoni e storytelling rimane fondamentale per creare contenuti che non solo informano, ma emozionano e coinvolgono.
In definitiva, la chiave per conquistare e fidelizzare lo spettatore risiede nella capacità di innovare e declinare la creatività. Ora e sempre.
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Questo articolo è stato realizzato grazie agli incentivi TOCC “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia, grazie ai fondi dell’unione europea NextgenerationUe.
*Il podcast KortoTalks è stato realizzato grazie alla partnership con Milk Studios, con Davide di Pasquale di Associazione Uniamoci onlus, grazie a Marco Bongi dell’Associazione pro retinopatici e ipovedenti, grazie a Dario Sorgato dell’associazione NoysyVision Onlus.
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