7 consigli per fare un video tutorial professionale
Ogni progetto è unico: realizza il tuo con noi.
Finalmente avete acquistato quell’armadio che tanto desideravate. L’avete portato a casa come il trofeo più bello e ora, però, dovete montarlo. Fogli di istruzioni sparsi, pezzi che sembrano non avere senso, e voi, con un cacciavite in mano, non sapete dove sbattere la testa e vi domandate “dove va inserita questa vite? Come si fà? Perchè non l’ho comprato già montato?“.
È proprio in momenti come questi che un video tutorial, come un faro nella notte, trasforma la confusione in chiarezza.
Se vi siete mai chiesti come si realizza un tutorial efficace, o quanto è importante realizzare dei video help professionali, non vi resta allora che ascoltare, leggere e guardare come portiamo le idee fuori dal circuito.
Queste semplici guide al “come fare” sono i video tutorial o video help, risorse preziose per tutte le aziende che, attraverso un contenuto ben studiato, rispondono alle domande e alle richieste dei clienti e, allo stesso tempo, contribuiscono ad aumentare il cosiddetto brand consistency. Si tratta quindi di uno strumento di marketing molto efficace e per questo va realizzato a regola d’arte. Ma esploriamo meglio come fare un video tutorial professionale in 7 consigli.
L’importanza fondamentale della fase di pre-produzione
Approfondire il processo di creazione di un video tutorial richiede un’attenzione particolare ai dettagli e alla comprensione approfondita delle esigenze del pubblico. Non basta solamente avere un’idea o un concetto da condividere, ma è cruciale comprendere e collegarsi direttamente con le esigenze, le aspettative e le preferenze del proprio target. Ecco allora 3 consigli strategici per affinare maggiormente la capacità di creare video tutorial che non solo informano, ma anche coinvolgono e ispirano.
I primi step da fare sono:
1. raccogliere i feedback dei clienti;
2. analizzare i dati di navigazione;
3. osservare i comportamenti del consumatore e coinvolgere il pubblico in modo attivo in attività specifiche, tra cui quiz, sondaggi, interviste.
Queste informazioni relative al proprio target di riferimento si raccolgono anche tramite i ticket (invia un ticket per qualsiasi tuo dubbio o perplessità), la chatbox, l’analisi dei click sulla pagina del sito, per intercettare quali sono le categorie che piacciono di più e quali di meno: un software tecnologicamente avanzato di analisi dati è davvero indispensabile. Comprendere quali sono le domande, i dubbi e i “desiderata” dei clienti è fondamentale nella realizzazione di un video di supporto perfetto.
Prima di tutto, procediamo per step e facciamo un giro sul sito web dell’azienda, oppure sui canali di assistenza clienti, per verificare la chiarezza delle informazioni fornite. Valutiamo di inserire dei tools che ci restituiscono dati utili, come ad esempio i volumi di chiamate e che aiutano allo stesso tempo il cliente come i messaggi di supporto. Sono strumenti importanti, perchè forniscono informazioni preziose sulle esigenze dei consumatori e soprattutto localizzano le aree in cui è necessario un maggior supporto e un servizio di assistenza più accurato. Un’altra strategia efficace per comprendere quali sono i desideri o i bisogni del proprio target è osservare il comportamento degli users online, ad esempio, monitorando i comportamenti sui motori di ricerca come Google, analizzando le query con maggiori volumi, ma anche sfruttando la ricerca dei trend sui canali social media, tra cui Facebook, Instagram, Tik Tok. Si possono osservare i comportamenti dei clienti prendendo visione ogni giorno dei feedback lasciati sulle piattaforme come shop online, e-commerce, siti di opinioni, con un monitoraggio inbound che valuta in modo silenzioso l’atteggiamento del consumatore. O ancora, si possono sfruttare i cosiddetti strumenti outbound come le interviste telefoniche e i sondaggi online.
4 consigli tecnici su come fare un tutorial, pianificando ogni passaggio
Per creare un tutorial efficace bisogna mantenere un programma sistematico, che si compone in passaggi obbligati da rispettare:
– definire l’obiettivo del video tutorial;
– definire il pubblico e le relative esigenze;
– definire il formato e la durata migliore che soddisfa la tipologia del servizio di customer service aziendale;
– utilizzare elementi grafici e testuali.
Se obiettivo e pubblico sono due aspetti che richiedono una preliminare analisi dei dati, i due aspetti, formato e durata, dipendono dal contenitore nel quale vogliamo pubblicare il video tutorial: ad esempio, si può decidere se creare un video unico ed esaustivo su Youtube dalla durata di 10 minuti, piuttosto che organizzare diversi pillole da 30’’ dove si racconta in modo conciso le operazioni da fare. Per creare video tutorial appropriati, si possono utilizzare mappe concettuali, titoli call out, timeline, trucchi grafici del mestiere che facilitano lo sviluppo concreto del video aiutando a memorizzare e a definire bene i concetti del tutorial.
Obiettivo primario di un tutorial: la chiarezza
Un video help deve essere come prima cosa esaustivo e alla portata di tutti, dal consumatore informato ed esperto a quello neofita, che sta percorrendo i primi passi, aspirante-apprendista. Utilizzare un linguaggio il più possibile chiaro e concreto, immediato, asciutto, sintetico e schematico, senza tanti giri di parole, è la chiave del successo del video. Il consiglio è di rivolgersi a un’azienda di marketing e di creazione contenuti affidabile, competente e qualificata, al passo con i tempi, che sappia dare al contenuto una marcia in più, rispettando i più alti standard qualitativi e garantendo un ritorno di immagine efficace, vincente, assolutamente in linea con gli obiettivi dell’azienda.
Questo articolo è stato realizzato grazie agli incentivi TOCC “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia, grazie ai fondi dell’unione europea NextgenerationUe.
*Il podcast KortoTalks è stato realizzato grazie alla partnership con Milk Studios, con Davide di Pasquale di Associazione Uniamoci onlus, grazie a Marco Bongi dell’Associazione pro retinopatici e ipovedenti, grazie a Dario Sorgato dell’associazione NoysyVision Onlus.