Scatti gourmet: l’importanza del backstage per uno shooting fotografico di successo
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Raccontare storie di sapore
Fare ad alti livelli fotografia per il cibo gourmet richiede parecchie competenze tecniche e profondo senso estetico: i fotografi di cibo, o food photographer, non sono “semplici osservatori” alla ricerca dell’angolo di scatto migliore o del filtro più glamour, ma sono sono artisti “a tutto tondo”, narratori, che utilizzano la loro macchina fotografica raccontare storie di cibo in modo visivamente attraente ed emotivamente coinvolgenti. Proprio come potrebbe esserlo una qualsiasi forma d’arte.
Il processo di uno shooting fotografico per il food si basa, infatti, su una serie di tecniche fotografiche avanzate, quali uso della luce professionale, angoli di ripresa creativi, composizione equilibrata e tecniche di post-produzione per migliorare i colori e la texture del cibo.
Chiaramente non stiamo parlando solo del fatto che si debba partire da una dotazione tecnica di attrezzature professionali, perché questo lo diamo per scontato, ma ci riferiamo piuttosto alle capacità “innate”, quelle che fanno parlare di “occhio artistico”, in grado di anticipare con l’immaginazione come catturare l’essenza del cibo.
L’importanza del backstage in uno shooting fotografico
Siete mai stati su di un set fotografico per un food shooting? Se la risposta è no, sicuramente però ve lo state immaginando… un ambiente possibilmente ben illuminato, un tavolo che ospita un banchetto di cibi deliziosamente preparati, e una macchina fotografica pronta a catturare ogni dettaglio in tutta la sua gloria.
Questa è l’immagine che molti hanno in mente quando pensano a uno shooting fotografico gourmet. Non ci siamo andati troppo lontano, ma questo è anche “la punta dell’iceberg”: tutto quello che non sapete e che (ovviamente) non vedete è il backstage, ciò che ha reso possibile lo scenario patinato e idilliaco che possibilmente adesso ammirate attraverso una fotografia.
Il backstage di uno shooting fotografico gourmet è come un palcoscenico teatrale, dove ogni elemento, compreso il più piccolo” (e apparentemente insignificante) viene meticolosamente selezionato e posizionato per creare il perfetto tableau visivo e narrativo. È un mondo in cui ogni dettaglio “significa” ed esprime senso, un allestimento ben curato per garantire che la performance finale sia niente meno che straordinaria.
Ecco perché la preparazione del set è uno degli aspetti più critici del backstage e vanno considerati tutta una serie di dettagli.
Prima di tutto, bisogna definire il concept dello shooting, per comprendere quale atmosfera evocare. Successivamente bisogna selezionare il vero protagonista: il cibo e abbinarlo ad una corretta ambientazione corredata da adeguati accessori in grado di rispecchiare e potenziare il concept.
Non tutti gli alimenti sono infatti fotogenici allo stesso modo, e selezionare quelli giusti richiede ulteriori competenze perché, in questo caso, ciò che deve essere fotografato non è solo buono, ma deve essere soprattutto bello e deve essere attraente, interessante e in grado di raccontare una storia.
Un pomodoro succoso, per esempio, può evocare sensazioni di freschezza e vitalità, mentre una bistecca ben cotta può trasmettere un senso di abbondanza e gratificazione.
Uno shooting fotografico di qualità è indubbiamente un lavoro di squadra, meglio allora avere nel team figure in grado di apportare contributi di valore anche all’allestimento del set.
L’illuminazione, con l’utilizzo di luci softbox o di luci naturali, è poi fondamentale nella fotografia food e gourmet e possono sottolineare la cifra stilistica del concept, oltre ad enfatizzare le qualità del cibo stesso, conferendo un aspetto fresco e appetitoso alle texture. Così una luce morbida e diffusa può dare al cibo un aspetto naturale e appetitoso, mentre un’illuminazione più drammatica può creare effetti di luce e ombra che aggiungono profondità e mistero all’immagine.
Mai tralasciare la mise en place, l’impiattamento, che dispone artisticamente e “ad effetto” la portata, cosa che richiede attitudine e competenze fortemente artistiche di gusto ed estetica.
Altro aspetto indispensabile del “dietro le quinte” sono le tante (tantissime) prove… non sempre è “buona la prima”, ma anche un singolo scatto può essere il risultato di parecchie e faticose ore di lavoro e migliaia di scatti, prima di iniziare lo shooting vero e proprio, e avere già “testato” la resa degli elementi disponibili sul set. Una volta che tutto è pronto, inizia lo shooting vero e proprio! Sarà poi compito della post-produzione “chiudere il cerchio”, per selezionare le fotografie migliori e migliorabili ulteriormente magari con strumenti e tool in grado di operare con filtri, colori, luci e altre impostazioni. Il backstage di uno shooting fotografico non è quindi solo una parte necessaria del processo, ma è probabilmente esso stesso parte integrante della narrativa di un piatto, perché senza il contributo di una casa di produzione specializzata in scatti gourmet e senza una adeguata preparazione a monte, l’emozione che trapela da una foto gourmet semplicemente non potrebbe neppure esistere.